Pavimenti vinilici LVT: tutto ciò che dovete sapere

Living posato con doghe LVT

Pavimenti vinilici LVT: tutto ciò che dovete sapere

Prima di iniziare a parlare di pavimenti vinilici è opportuno cercare di sgombrare il campo da alcuni equivoci che sono ancora presenti nei consumatori. I pavimenti in PVC non sono da confondersi con i pavimenti laminati e nemmeno con il linoleum. Se il linoleum è infatti un prodotto a base naturale formato da un impasto di farina di legno, resine pigmentate e olio di lino, i laminati sono composti invece da una base in fibra di legno (HDF o MDF) a cui vengono applicati diversi strati come il decoro stampato su una carta speciale, lo strato protettivo trasparente per preservarli nel tempo e uno strato inferiore di controbilanciatura per evitare deformazioni.

Il recente successo dei pavimenti LVT (luxury vinyl tiles) in PVC è principalmente dovuto al fatto che questi nuovi materiali plastici hanno eliminato praticamente tutti gli svantaggi legati a queste tipologie di materiali, come la scarsa resistenza alle elevate temperature o un elevato rumore al calpestio, veramente fastidioso, specialmente in ambienti lavorativi, o la compromissione delle doghe o del substrato in caso di infiltrazioni d’acqua attraverso le giunzioni o per risalita di umidità.


Composizione dei pavimenti PVC

composizione LVT Clic

I pavimenti vinilici LVT generalmente hanno un’anima in PVC (polivinilcloruro, noto anche come cloruro di polivinile) e sono composti da quattro strati sovrapposti. Lo strato trasparente superficiale è forse lo strato di maggiore importanza, poiché a seconda dello spessore di questo strato si avranno diversi gradi di resistenza all’abrasione del pavimento dovuta al passaggio di persone, cose o animali domestici.

Questi spessori variano da 0,20 mm fino a 0,70 mm, dove 0,20 indica una destinazione d’uso prettamente residenziale, con una durata nel tempo garantita per un minore numero di anni, e 0,70 che rappresenta lo spessore minimo per uso industriale. Oltre allo spessore, per valutare la qualità del prodotto acquistato occorre prestare attenzione anche alla groffatura e al rilievo delle trame, che, ove presenti, sono spesso segno di un prodotto di alta qualità.

Lo strato, sottostante a quello protettivo, è il film decorativo su cui viene stampata la grafica del materiale. Anche in questo caso i prodotti di qualità si differenziano per l’elevato numero di grafiche diverse l’una dall’altra e per il dettaglio con cui vengono riprodotte l’essenze lignee o l’aspetto delle pietre naturali. Esistono infatti, attualmente in commercio pavimenti vinilici effetto legno con rese estetiche superiori anche a molte piastrelle in gres. Il cuore delle lastre viniliche è rappresentato dal terzo strato dove il polimero del cloruro di vinile funge da legante per le fibre di vetro che lo compongono. Questo strato ha normalmente spessore minore nei pavimenti con posa adesiva e maggiore nei pavimenti a clic, tenendo conto che è proprio questo strato che determina la stabilità strutturale della lastra, l’assorbimento acustico e la morbidezza della superficie su cui si cammina, è facile capire come la posa a clic garantisca in genere prestazioni superiori.

In caso di posa adesiva, esiste anche un ultimo strato che svolge diverse funzioni, come quella di far meglio circolare l’aria tra substrato e prodotto in modo da ridurre la formazione di umidità o quella di aggrapparsi meglio al substrato, attraverso una superficie appositamente studiata.


I differenti tipi di pavimento LVT

Brigitte di Tile&Style

I pavimenti in PVC si differenziano sostanzialmente per il tipo di posa per cui vengono creati. Le lastre predisposte per la posa adesiva, normalmente hanno bassi spessori e presentano un film adesivo già preinstallato sul retro della piastrella. Sono di semplice installazione e alcuni produttori utilizzano colle speciali. che permettono di attaccare e staccare le lastre in PVC più volte. Le piastre predisposte per la posa a click hanno uno spessore maggiore per consentire l’incastro, ma sono estremamente semplici da installare e si prestano più di ogni altra al faidate, con l’indubbio vantaggio che, in caso di sostituzione, basta sollevarle per ripristinare il precedente pavimento. Le doghe o i rotoli, che devono invece essere incollati con metodi più tradizionali, sono quelli a minor spessore, ma che una volta installati non potranno più essere sollevati se non procedendo ad un distacco meccanico che potrebbe anche essere complesso, di contro risultano essere i pavimenti vinilici più stabili in assoluto.


Quali sono i vantaggi di un pavimento vinilico?

posa a clic

Come abbiamo visto in precedenza, ci sono alcuni vantaggi direttamente legati alla tipologia produttiva e i migliori LVT si distinguono per qualità del design e del rilievo della superficie testurizzata, ma il vantaggio principale è dato dalla facilità di installazione e dal basso spessore.

La facilità e la velocità di installazione è particolarmente evidente per tutte le soluzioni a clic o incastro, poiché è davvero sufficiente accostare le doghe o le piastre, farle scivolare negli incastri e poi sigillare la giunzione con un martello in gomma, per avere un prodotto finito di grande effetto.

A questo si aggiunge il fatto che la morbidezza del PVC lo rende estremamente facile da tagliare: basta un semplice cutter per realizzare tutti quei tagli che con altri prodotti comporterebbero spese per attrezzature e difficoltà di esecuzione. Un aspetto differenziante, a cui fare attenzione in caso di acquisto di pavimenti lvc a incastro, è costituito dalla possibilità di sostituire anche una singola lama, senza dover sollevare l’intero pavimento, in caso di danneggiamento o necessità di manutenzione. Solo alcuni produttori sono in grado di realizzare quanto genere di lame sostituibili.

Il basso spessore, che varia dai 2 ai 6 mm a seconda della tipologia, consente di installarlo direttamente su pavimentazioni esistenti, evitando le opere di demolizione costose e rumorose al tempo stesso.

Rispetto al legno, poi, resiste alla luce non presentando apprezzabili variazioni cromatiche nel corso degli anni anche in zone esposte a luce solare diretta.

Infine, ma non meno importante, l’eco-sostenibilità di questo materiale che permette di essere riciclato al 100%, una volta smaltito, e non contiene piombo, formaldeide o solventi.


Quali sono gli svantaggi?

Innanzitutto occorre premettere che stiamo parlando di un prodotto che non ha ancora maturato un numero di anni sufficienti sul mercato per considerarsi maturo e la differenza fra i primi pavimenti in vinile e gli attuali è davvero enorme, a testimonianza di un trend di crescita e miglioramento che è ancora in corso.

Per quanto riguarda la sostenibilità occorre tenere presente che circa il 90% dei pavimenti in pvc sono di origine cinese, questo è dovuto al fatto che la loro produzione è notevolmente inquinante e per mantenere prezzi competitivi ci si approvvigiona da paesi in cui le norme anti-inquinamento non sono così rigide come in Europa. Qui potete trovare invece LVT prodotti in Europa secondo tutte le normative UE sulla tutela e salvaguardia dell’ambiente.

La natura stessa del vinile che tende ad adattarsi al substrato su cui viene installato, impone che, se posato su pavimenti esistenti, le fughe precedenti non siano più larghe di 4 mm, viceversa occorre prevedere una rasatura preliminare prima di passare all’installazione, altrimenti con l’andare del tempo il reticolo delle fughe sottostanti potrebbe tornare visibile.

In caso di perdite d’acqua di notevole entità, come rottura di tubi, perdita da lavastoviglie o lavatrice sarà necessario smantellare e poi reinstallare l’intero pavimento, per poter eliminare completamente l’acqua penetrata tra le giunture. Non farlo causerebbe la formazione di muffe e cattivi odori, con relativi pericoli per la salute e ambienti maleodoranti.

Se paragonati a un gres porcellanato, dobbiamo includere nelle mancanze dei pavimenti in PVC anche la ridotta resistenza ai graffi. Per quanto siano ben realizzati infatti, non potranno mai raggiungere le caratteristiche tecniche di un gres porcellanato.


Conclusioni

pavimento vinilico effetto cemento

Il gres porcellanato resta ad oggi il materiale con le caratteristiche tecniche migliori in assoluto sul mercato dei rivestimenti, e se state ragionando sull’acquisto di una casa di nuova edificazione o avete budget importanti per la vostra ristrutturazione, il nostro consiglio è di orientarvi su questa tipologia di prodotto. Al netto degli svantaggi prima elencati, in casi di rifacimento di pavimenti di negozi, uffici, attività commerciali, case in affitto ma anche del residenziale tradizionale, i pavimenti vinilici rappresentano ad oggi la miglior alternativa al gres. Si distinguono infatti per versatilità dell’offerta, facilità di installazione, qualità estetica, ecosostenibilità e velocità d’esecuzione della posa in opera, in particolare nella versione a clic, senza dimenticare che, in caso dopo qualche anno si senta il desiderio di voler cambiare, basterebbe sollevare le doghe per poi installare un nuovo pavimento e dare nuova vita alla casa.

27 marzo 2020